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Mi dispiace davvero, Kratos. Non ho animosità nei tuoi riguardi. In altre circostanze avremmo potuto combattere dalla stessa parte. Ma perchè noi possiamo vivere...TU DEVI MORIRE!

–Pothia

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Pothia è la leader e una guerriera della società amazzone dell'isola di Keros, oltre ad essere una delle tante Campionesse della Dea della caccia, Artemide.

Compare, come nemica, solo nella serie a fumetti di God of War; dove, alla pari di Kratos, è alla ricerca della miracolosa Ambrosia del Dio della Medicina, Asclepio.

Serie di God of War

La Scommessa degli Dei

Molto prima degli eventi di God of War: Ascension, sull'Olimpo cominciò una nuova scommessa tra gli Dei; a cui presero parte Artemide, AdeErmesAresPoseidone ed Elio.

L'obbiettivo di questa nuova sfida tra Olimpi, era quello di scegliere un campione mortale da mandare alla ricerca della prodigiosa Ambrosia creata da Asclepio, Dio della Medicina. Il primo tra i campioni che fosse riuscito a riportare in patria il magico frutto, avrebbe di conseguenza fatto vincere la sua divinità protettrice. Come incentivo per la loro ricerca, le varie divinità mandarono orribili piaghe che colpirono le comunità o i cari dei loro prescelti.

Nemmeno le nostre guaritrici capiscono perchè tutte le donne di Keros ora partoriscano figlie nate morte.

Temono che potremmo non essere più in grado di concepire. E senza figlie che prendano il nostro posto, la nostra razza cesserà di esistere.

–Pothia

Pothia e il suo popolo non furono da meno; infatti, Artemide creò una terribile piaga che colpì l'intera isola di Keros e le sue amazzoni, che faceva abortire le donne, o che faceva nascere morte le figlie che portavano in grembo. Fu così che Pothia, insieme ad un nutrito gruppo delle sue guerriere (accompagnate dall'anziana Leda), si mise in viaggio verso l'isola di Leucade, ove si trovava il Tempio di Asclepio, nel quale veniva conservata la magica Ambrosia; l'unica sostanza in grado di guarire le donne di Keros e ridare un futuro alla loro isola e alla loro civiltà. In un primo momento, la Dea della caccia non rivelò l'identità della sua prescelta, così da evitare che le altre divinità potessero preparare in anticipo dei piani per eliminarla in modo sleale.

Scontro con Kratos e morte

Leda, o uccidiamo una dozzina di uomini o moriremo noi. E' una scelta dovuta alla necessità.

E anche se posso piangere per il nemico che uccido, è una decisione che non rinnego nemmeno per un momento.

–Pothia

Dopo essere sopravvissuto al tentativo di omicidio da parte di Poseidone (per aver trucidato il suo campione, Erodio di Thera), Kratos e il gruppo di spartani che lo accompagnavano si riuscirono a raggiungere l'isola di Leucade attraverso un passaggio sottomarino. Decisi a riposare, per poi riprendere il prima possibile il cammino verso il Pozzo del Dio della Medicina, si fermarono vicino ad uno specchio d'acqua dolce. Qui, però, furono avvistati da una delle guerriere di Keros, che corse quindi ad informare la leader delle amazzoni dell'isola. Dopo la sconfitta di Erodio, Artemide aveva avvertito Pothia dell'arrivo del campione di Ares, e avuta la conferma della presenza dello spartano e dei suoi uomini, la campionessa della Dea della caccia decise di attaccare subito; senza aspettare che i guerrieri di Sparta si riprendessero a pieno dallo scontro con Posiedone.

Nonostante gli avvertimenti della vecchia Leda e i suoi ammonimenti nel dover recidere delle vite di persone che si trovavano nella loro stessa situazione; Pothia si rivelò impassibile sulla decisione presa, rispondendole che se anche avesse dovuto piangere per il nemico abbattuto, la salvezza e il futuro della sua gente erano la sua prima e unica preoccupazione. Fu così che le amazzoni di Keros (armate di lance, pugnali, archi e frecce) attaccarono a sorpresa i soldati di Sparta, mentre questi ancora si riposavano vicino allo specchio d'acqua dolce; ed alcune colpirono uscendo proprio dall'acqua.

Infine ci conosciamo, spartano. Tu devi essere Kratos, il guerriero.

Ho sentito parlare della tua abilità con la spada.

–Pothia

La battaglia tra gli due schieramenti fu cruenta e dura, e subito la campionessa di Artemide riuscì ad individuare in mezzo al conflitto Kratos e a scagliarglisi contro. La leader di Keros si dimostrò piuttosto abile nello schivare i fendenti dello spartano, cercando anche di accecarlo, calciandogli addosso dei piccoli frammenti di roccia che si erano creati durante il loro scontro. Con il proseguire dello scontro divenne sempre più chiaro che ormai le amazzoni fossero in svantaggio e che stessero perdendo; nel tentativo di fermare lo scontro (e riprendere così il viaggio verso il Pozzo d'Asclepio), Kratos ordinò a Pothia di ritarsi insieme alle guerriere che gli restavano e di ritornare alle loro case. La campionessa della Dea della caccia , rispose che stava per chiedere la medesima cosa allo spartano e ai suoi uomini.

Forse dovremmo unire le forze.

Ci sono modi più piacevoli per raggiungere il nostro obiettivo che combatterci a vicenda.

–Pothia

Forse, realizzando che ormai la sua disfatta fosse imminente, l'amazzone tentò di guadagnarsi la fiducia del campione di Ares, con la proposta di un'alleanza tra le guerriere di Keros e gli spartani e proponendo a Kratos la possibilità di diventare amanti. Conscio dell'impossibilità della cosa e che l'Ambrosia che poteva essere raccolta dall'Albero della vita sarebbe bastata solo per uno dei campioni, lo spartano declinò l'offerta dell'amazzone. Capendo che l'unica soluzione possibile

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