God Of War Wiki
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Il primo traditore è stato tramutato in questa orrenda prigione. Le pareti sembrano respirare. Questa follia è iniziata con lui. Se infrangi un giuramento, sarai torturato.

–Un appunto dello Scriba del centimane.

Briareo prigione dannati concept art

Concept art della Prigione dei Dannati, costruita nelle carni del Centimane Briareo.

La prigione dei dannati è il luogo di reclusione costruito all'interno del corpo del centimane Briareo, per volere delle Furie. Al suo interno venivano rinchiusi e torturati i mortali che osavano venir meno e tradire così un patto di sangue stretto con altri uomini o con gli Dei.

All'interno della saga di God of War, appare solo in God of War: Ascension.

Serie di God of War[]

Costruzione[]

Molto probabilmente, allo scoppio della Grande Guerra, Zeus fece un patto di sangue con Briareo: il Re degli Dei lo avrebbe liberato dalla sua prigionia nel Tartaro, se il Centimane gli avesse promesso la sua eterna obbedienza e aiuto nella guerra contro Crono e gli altri titani.

Vinta la Titanomachia, il Centimane decise di rompere il patto con Zeus, per avere così la possibilità di liberare i suoi due fratelli e assieme a loro riuscire a conquistare il Mondo, che apparteneva a loro per diritto di nascita. Avvertito lo spergiuro da parte di Briareo, le Furie non esitarono ad intervenire, e dietro le indicazioni di Zeus, cominciarono a perseguitare il Centimane senza alcuna pietà o tregua.

Quando il mostro strinse un patto di sangue con Zeus, salvo poi tradire il re degli Dei, le Furie non esitarono ad intervenire. Le sorelle non diedero tregua a Briareo, e dopo averlo catturato, lo torturarono senza pietà.

–Gaia

Alla fine, ormai sconfitto il Centimane e ridotto in qualche modo alla completa immobilità, le tre sorelle decisero che la morte era una punizione troppo clemente per il tradimento, così decretarono di fare di Briareo un esempio per tutti coloro che in un prossimo futuro avrebbero avuto la stoltezza di rompere una promessa o un patto di sangue.

Il primo ad infrangere un patto di sangue. Le furie lo torturarono, tramutandone il corpo in questa oscura prigione.

–Murale nella prigione dei dannati, che spiega il triste fato toccato a Briareo.

Hecaton Mural

L'atroce tortura e le mutilazioni sofferte da Briareo, durante la sua trasformazione nella Prigione dei Dannati

Fu così che le Furie iniziarono a far scavare e mutilare il corpo dell'enorme creatura. Intere sezioni del suo fisico vennero rimosse. Gli organi vennero scavati per far posto a celle e camere di tortura. Le ossa modellate e scolpite per diventare l'architettura alla base dell'enorme carcere. Il sangue venne drenato per trasformare così le vene del centimane in lunghi corridoi su cui si affacciavano innumerevoli celle. Muscoli e tessuti vennero strappati per far posto a costruzioni e a catene per poter ampliare così la capacità della prigione stessa. Le viscere vennero rimpiazzate con un sistema di fognature che legava tutte le varie parti del carcere.

Briareo prigione dannati testa

Vista della testa del Centimane, in parte mutilata per far spazio a molte delle costruzioni che costituiscono la cittadella delle Furie e la prigione.

Persino parte del cervello dell'enorme creatura venne rimosso per lasciar spazio a palazzi e sale. Ma nonostante tutte queste tremende amputazioni, Briareo rimase vivo e cosciente, ormai ridotto al silenzio e ad essere il silenzioso testimone delle tremende torture che le tre sorelle impartivano a tutti coloro che ritenevano colpevoli di spergiuro.

Rise of the Warrior[]

Ferito mortalmente dal Generale, il padre del guerriero si fece promettere dal figlio che mai avrebbe levato la mano contro i propri famigliari. Alla morte del genitore però, il giovane giurò sugli Dei dell'Olimpo che avrebbe avuto la sua vendetta su colui che gli aveva portato via tutto. Intrapreso un viaggio alla ricerca di una possibile debolezza del condottiero (insieme alla maga Circe ed alla furia Orkos, presente sotto mentite spoglie); ritornò infine a Cirra, suo paese natale. Entrando nuovamente nella sua casa, trovò all'interno il Generale, che si rivelò essere il fratello del suo amato padre (che aveva ucciso, visto il suo rifiuto di riprendere mano alle armi e di unirsi al suo esercito).

Rise of the warrior 20

Il Guerriero viene rinchiuso da Orkos all'interno delle mura della Prigione dei Dannati.

Deciso comunque a vendicare la morte del genitore, il guerriero avvelenò lo zio con il sangue di un cerbero che aveva ucciso all'interno del Tempio di Delfi. Uccidendo lo zio, il giovane era venuto meno alla promessa fatta al padre e quindi Orkos fu costretto a rinchiuderlo all'interno del Centimane insieme a tutti gli altri colpevoli di spergiuro.

L'arrivo di Kratos[]

Anni dopo, a seguito della sua ribellione al patto con Ares, il Dio della Guerra, anche Kratos cadde vittima delle attenzioni delle Furie. Dopo l'orrendo massacro della sua famiglia (per sua stessa mano), il Fantasma di Sparta cercò rifugio nel piccolo villaggio di Cirra. Nonostante i suoi tentativi di nascondersi, presto venne raggiunto dalle tre sorelle, che cominciarono a cercarlo per il tutto il villaggio montano. Per riuscire a stanarlo, fecero in modo che lo spartano fosse assalito da delle allucinazioni (molto probabilmente dalla furia Tisifone) della sua casa a Sparta e di sua moglie, Lysandra.

In aiuto di Kratos giunse però Orkos, deciso a ribellarsi alle sue madri e ad impedire il tentativo di suo padre Ares di rovesciare Zeus e distruggere l'Olimpo (usando il Fantasma di Sparta come strumento del suo piano). Il custode dei patti diede allo spartano alcuni oggetti appartenuti alla sua famiglia, con la quale calmare la mente, riuscendo così a respingere le visioni delle Furie. In seguito suggerì al guerriero di recarsi al Tempio di Delfi. Dopo aver recuperati l'Amuleto di Uroboro, da Castore e Polluce, Kratos ritornò a Cirra e prese il largo verso Delo e verso la mastodontica statua di Apollo, li costruita dal sapiente Archimede.

Durante il suo viaggio in mezzo alle rovine della colossale statue, Kratos dovette di nuovo scontrarsi con le terribili allucinazioni indotte da Tisifone. A dar man forte alla sorella, arrivò anche la furia Megera, che (dopo un primo scontro) venne ferita dal Fantasma di Sparta, riportando la perdita del braccio destro. Dopo aver combattuto contemporaneamente entrambe le sorelle, Kratos venne fermato da Aletto, ma ancora una volta Orkos accorse in aiuto del guerriero e lo portò lontano nelle rovine, consentendogli così di raggiungere la Lanterna di Delo e gli Occhi della Verità racchiusi al suo interno. Vicino all'impossessarsi delle reliquie, lo spartano venne però sconfitto dalle sorelle, quindi portato all'interno della Prigione dei Dannati per essere torturato senza pietà.

Venite sorelle. Lo faremo a pezzi, tra le mura del Centimane.

–Aletto

Distruzione[]

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La cella di Kratos, situata nella bocca del Centimane

Dopo tre settimane di interminabili torture, fisiche e mentali, da parte delle sorelle, Kratos (privato di tutte le reliquie e dei poteri acquisiti lungo il suo viaggio) si trovava ormai sull'orlo della follia. Tutto questo per tentare di spezzare la volontà del Pugno di Ares e ricondurlo così al servizio del Dio della Guerra. Scocciata dalla resistenza del guerriero, e ancora rancorosa per la perdita del braccio, la furia Megera decise di infliggere nuove torture al Fantasma di Sparta.

Vedremo come te la caverai contro il Centimane

–Megera

Durante la lotta però, lo spartano riuscì a liberarsi dalle catene e cominciò così ad inseguire la furia per tutta la cittadella e per le celle costruite nelle carni di Briareo. Arrivati alle porte della Sala di Aletto, Megera decise di corrompere una delle numerose mani della creatura con alcuni dei suoi parassiti. Dopo aver sconfitto la mano infetta, Kratos riuscì a sfuggire nelle fogne della prigione, ma venne raggiunto prima da dei prigionieri infettati dai parassiti della furia. In seguito, sempre tramite i suoi insetti, Megera scatenò contro il Fantasma di Sparta diverse delle braccia di Briareo.

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Le braccia di Briareo vengono scatenate contro Kratos

Sconfitta una nuova mano infetta, evocata dalla furia, lo spartano venne afferrato da una dele mani principali e fatto schiantare, all'interno del petto del Centimane. Riuscito a scappare ai continui attacchi di Megera, Kratos finì però vittima di una delle visioni di Tisifone, ma presto si liberò dalle allucinazioni, tornando però di nuovo preda dell'ira cieca della prima furia, che questa volta decise d'infettare l'intera testa di Briareo (facendo penetrare i propri insetti sotto l'occhio sinistro dell'Ecatonchiro, che generarono dal viso secco e martoriato del figlio di Gaia e Urano, una folta schiera di zampe insettoidi) e di mandarla contro Kratos.  

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Il petto martoriato dell'Ecatonchiro

Dopo essere riuscito a cavalcare una mano infetta, Kratos attaccò la testa di Briareo e risucì ad avvicinarsi abbastanza a Megera (che si trovava ancora sull'occhio sinistro del mostro) per attaccarla ed infine ucciderla. Con la morte della furia, anche il figlio di Urano e Gaia esalò l'ultimo respiro, trovando finalmente pace. In seguito lo spartano ricostruì la cittadella (distrutta durante la sua lotta con Megera) e il corpo del Centimane utilizzando l'amuleto di Uroboro.  

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La testa infettata del Centimane

Con la morte dell'Ecatonchiro e delle Furie, la Prigione dei Dannati cadde presto in rovina, dimenticata dal resto mondo.  

Galleria []

Curiosità[]

  • Lo stile di combattimento delle mani infette di Briareo somiglia molto a quello degli Ippocampi e del Colosso di Rodi.
  • L'ambiente interno del Centimane, ricorda vagamente quello dentro Atlante.
  • La Prigione dei Dannati sembra attiva da non più di 60-70 anni, dato che lo Scriba del Centimane è stato il primo mortale ad esserci stato rinchiuso; può anche essere che una parte della punizione delle Furie sia quella di allungare il tempo di vita dei prigionieri.
  • Sembra che trascorrere molto tempo all'interno della prigione abbia un effetto molto negativo sulla memoria dei prigionieri, come si può vedere nel caso di Kratos. 
  • Prima che Megera infetti anche la testa stessa del Centimane con i suoi parassiti, si può osservare come Briareo muova freneticamente gli occhi nel tentativo di capire cosa stia succedendo intorno a lui. Prova, questa, che dimostra come nonostante i secoli e le gravi mutilazioni subite il Centimane sia ancora vivo e cosciente.
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