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=== Il patto di Kratos === |
=== Il patto di Kratos === |
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Nel corso degli anni, Il Dio del Massacro cominciò ad osservare con interesse il giovane mortale [[Kratos]]. Vedendo nel semplice guerriero [[spartani|spartano]] le caratteristiche di un Dio, Ares decise di trasformarlo nell'arma definitiva di cui aveva bisogno. |
Nel corso degli anni, Il Dio del Massacro cominciò ad osservare con interesse il giovane mortale [[Kratos]]. Vedendo nel semplice guerriero [[spartani|spartano]] le caratteristiche di un Dio, Ares decise di trasformarlo nell'arma definitiva di cui aveva bisogno. |
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− | [[File:Ares aletto furie piano crollo caduta monte olimpo.JPG|left|thumb| |
+ | [[File:Ares aletto furie piano crollo caduta monte olimpo.JPG|left|thumb|218x218px|Con la complicità di Aletto e delle altre Furie, Ares comincia a mettere in atto il suo piano per scuotere le fondamenta stessa dell'Olimpo, con lo scopo di soggiogare e regnare poi sugli Dei stessi.]] |
{{Citazione|Ares ti ha creato con lo scopo di radere al suolo l'Olimpo!|Orkos rivela la verità a Kratos}}Fu così che il folle Dio della Guerra cominciò segretamente a condizionare la vita dello spartano. Inizialmente gli fece prendere parte ad una delle tante scommesse tra gli Dei. L'obiettivo di questa nuova contesa divina era quello di scegliere un mortale e di obbligarlo a intraprendere un viaggio per riuscire ad ottenere la magica [[ambrosia]] del Dio [[Asclepio]]. Kratos, divenuto perciò il campione scelto da Ares, riuscì a vincere la sfida e a tornare trionfante a [[Sparta]], dove fu nominato capitano. Da quel momento in poi, la vita dello spartano fu segnata. |
{{Citazione|Ares ti ha creato con lo scopo di radere al suolo l'Olimpo!|Orkos rivela la verità a Kratos}}Fu così che il folle Dio della Guerra cominciò segretamente a condizionare la vita dello spartano. Inizialmente gli fece prendere parte ad una delle tante scommesse tra gli Dei. L'obiettivo di questa nuova contesa divina era quello di scegliere un mortale e di obbligarlo a intraprendere un viaggio per riuscire ad ottenere la magica [[ambrosia]] del Dio [[Asclepio]]. Kratos, divenuto perciò il campione scelto da Ares, riuscì a vincere la sfida e a tornare trionfante a [[Sparta]], dove fu nominato capitano. Da quel momento in poi, la vita dello spartano fu segnata. |
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+ | Qualche anno dopo, raggiunta ormai la fama di guerriero micidiale, Kratos si lanciò insieme al suo esercito contro un'ondata di spietati barbari (guidati dal giovane re [[Alrik]]) che si stava ammassando ad est di Sparta, per volere di [[Ade]], che voleva vendicarsi di Ares e del suo campione per la sconfitta subita. La battaglia fu breve e spietata: la disciplina dei soldati spartani fu quasi del tutto inutile contro la brutalità dei barbari. |
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+ | [[File:Furie prove sangue patto kratos ares.JPG|thumb|220x220px|Per suggellare il patto di Kratos ed averlo del tutto in pugno, Ares e le Furie ideano tre prove di sangue.]] |
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+ | Disteso ed inerme, sopra una pila di cadaveri spartani, Kratos stava per essere finito dal re barbaro; quando, in un disperato tentativo di salvare se stesso ed assicurarsi la vittoria, invocò l'aiuto del suo signore: il Dio della Guerra. Conscio che lo spartano avrebbe implorato il suo aiuto, Ares aveva già escogitato insieme ad Aletto e le altre Furie tre orribili prove di sangue con le quali suggellare il vincolo di Kratos ed averlo del tutto in pugno: versare il sangue dei nemici, il sangue degli innocenti e il sangue della sua famiglia. |
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+ | [[File:Furie prove sangue patto kratos sangue nemici alrik.JPG|left|thumb|224x224px|La morte di Alrik, per mano di Kratos da poco armato con le Spade del Caos, suggella la prima parte del patto dello spartano.]] |
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+ | Quando il Dio del Massacro salvò il suo discepolo dai barbari e gli consegnò le [[Spade del Caos]], Kratos le utilizzò per decapitare Alrik, portando quindi a termine il primo tributo di sangue del suo patto. Negli anni di servitù che seguirono, Kratos e il suo esercito continuarono la loro incessante marcia di morte e distruzione per conto del Dio della Guerra. Durante questo periodo, molti furono gli innocenti che furono assassinati dallo spartano, facendogli compiere così anche la seconda prova del suo vincolo. |
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+ | [[File:Furie prove sangue patto kratos sangue innocenti.JPG|thumb|237x237px|Massacrando vite innocenti, seguendo lo spietato volere di Ares, Kratos compie anche la seconda prova del suo vincolo.]] |
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+ | {{Citazione|Per tenerti del tutto in pugno, Ares e le mie madri idearono tre prove di sangue: versare il sangue dei nemici, il sangue degli innocenti e il sangue della tua famig...|Orkos}}Quando infine il Pugno di Ares portò a termine il sacrificio ultimo, trucidando la propria famiglia in un inganno sortito dal folle Dio della Guerra, il vincolo tra lo spartano ed Ares era ormai completo e il sentiero verso il piano per la distruzione dell'Olimpo fu libero. Sfortunatamente per il Dio del Massacro, dopo la morte di [[Lysandra]] e [[Calliope]], Kratos decise di rifuggire il vincolo che lo legava alla pazza divinità e per questo le Furie cominciarono a dargli la caccia per riuscire a riportarlo al servizio del Dio della Guerra. |
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+ | [[File:Furie prove sangue patto kratos sangue famiglia.JPG|left|thumb|220x220px|La mattanza di Lysandra e Calliope, compiuta con le sue stesse mani, suggella anche l'ultima e più crudele prova del patto di Kratos con Ares.]] |
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+ | === Il tradimento di Orkos === |
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+ | {{Citazione|Poi sei arrivato tu, Kratos. L'ultima prova del tuo vincolo mi ha fatto dubitare delle azioni della mia famiglia.|Orkos}} |
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+ | [[File:Orkos dubbio furie patto kratos pietra giuramento.JPG|thumb|242x242px|L'ingiusto patto di Kratos fa sorgere dubbi in Orkos sulle azioni delle Furie.]] |
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+ | Sconcertato e confuso delle azioni della propria famiglia, Orkos decise di cercare risposte rivolgendosi ad [[Aletheia]], l'[[Oracolo di Delfi|Oracolo]] di [[Delfi]]. Fu proprio la divinatrice a rivelare al Custode dei Patti il complotto di Ares ai danni di Zeus, e del fatto che la sua stessa nascita non fosse stato altro che un primo tentativo per riuscire a portare la distruzione del regno degli Olimpici. |
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== Poteri e Abilità == |
== Poteri e Abilità == |
Versione delle 16:39, 21 set 2020
“ | Le sorelle puniscono tutti noi senza pietà o rimorso.
La più crudele è Aletto. E' lei che irride le vittime con ciò che bramano. |
” |
–Un appunto dello Scriba del centimane |
Aletto, anche conosciuta come la Regina delle Furie, è una delle tre temibili Furie, insieme alle sue sorelle Tisifone e Megera. Come Furia dell'Anima, il compito di Aletto è quello di torturare per sempre i colpevoli, mostrando loro ciò che il loro cuore brama di più al mondo, ma che non potranno mai avere.
All'interno della saga di God of War, appare soltanto in God of War: Ascension dove ricopre il ruolo di una delle tre antagoniste principali.
Serie di God of War
L'Ira dei Primordiali e nascita
“ | In un'era antecedente i Titani, prima degli Dei dell'Olimpo, divampò una violenta battaglia...l'ira delle Divinità Primordiali...le creature che plasmarono la Terra. | ” |
–Gaia |
Poco tempo dopo la loro nascita, tra i potenti Primordiali scoppiò una furiosa guerra, mossa dal desiderio di alcuni di riuscire a conquistare il potere e regnare così sui propri simili. Questo furioso conflitto andò ad intensificarsi tra quattro di queste antiche divinità: Urano e Talassa, e Ourea e Nemesi. Con la morte di Talassa, per mano di Urano, vennero a formarsi tutte le masse d'acqua che ricoprirono la superficie della Terra. Quando però Ourea ferì gravemente Nemesi al viso, le carni e il sangue della primordiale della giustizia finirono nelle acque del mare appena formatosi. Qui, gli umori cominciarono a mutare e uniti a tutti quei primi mali, alla collera e alla sete di guerra scaturita da quell'antico scontro, presero forma Aletto e le sue sorelle.
“ | E da questa collera, da questa sete di guerra, emersero le Furie. | ” |
–Gaia |
La prima ad emergere dal caos della battaglia e dalla furia della loro nascita, Aletto vide la luce del mondo sotto le sembianze di un enorme mostro marino, provvisto di appendici simili a tentacoli; salvo poi riconvertirsi nella sua forma naturale e dall'aspetto più umano.
“ | Ne Titani, ne Dei. Ne mortali, ne spettri. Le Furie non avevano vincoli, in quanto Custodi dell'onore. Esecutrici del castigo. Flagello dei traditori. | ” |
–Gaia |
Andando a costituire una razza a sé, le tre sorelle erano prive di qualsiasi vincolo di sangue o di fedeltà nei confronti di qualunque altra razza divina presente sulla Terra. Ciò permise loro di andare a ricoprire il ruolo di imparziali guardiane dell'onore ed esecutrici del castigo nel caso in cui questo venga sporcato.
Non si conoscono le azioni di Aletto e delle due sorelle durante il regno di Urano e (dopo la sua detronizzazione) durante quello di suo figlio Crono, ma è probabile che le tre decisero di restare in disparte ed osservare gli eventi che avrebbero portato alla caduta dei Titani e all'ascesa al potere degli Olimpici.
L'ascesa degli Dei dell'Olimpo e il patto di Briareo
“ | Quando Zeus salì al potere, scoprì che le sorelle non rappresentavano una minaccia. | ” |
–Gaia |
Dopo aver salvato i suoi fratelli dal ventre del padre, Zeus decise di muovere guerra ai propri genitori per punirli e detronizzarli, conquistando così il dominio su tutto il creato.
“ | Le Furie impartivano il proprio castigo soltanto a chi ritenevano colpevole. E il primo di questi traditori fu il centimane Briareo. | ” |
–Gaia |
Per aumentare le probabilità di vittoria sue e dei suoi fratelli, il Dio del Tuono decise di liberare il centimane Briareo dagli abissi del Tartaro; luogo dove era stato rinchiuso insieme ai suoi fratelli (Cotto e Gige) dal padre Urano; poichè questi fu disgustato dal loro aspetto e timoroso della loro tremenda forza. Fu così che tra i due venne stretto il primo patto di sangue nella storia del mondo: il futuro Re degli Dei avrebbe liberato l'ecatonchiro dalla sua prigionia se questi gli avesse promesso la sua eterna obbedienza e aiuto durante la guerra che stava per scoppiare.
“ | Quando il mostro strinse un patto di sangue con Zeus, salvo poi tradire il re degli Dei, le Furie non esitarono ad intervenire. | ” |
–Gaia |
Grazie all'aiuto del mostro, gli Olimpici furono in grado di sconfiggere i possenti Titani e a rinchiuderli nelle profonde oscurità degli Inferi. Conclusa la Titanomachia, però, Briareo decise di infrangere il vincolo contratto con Zeus; molto probabilmente per avere così la possibilità di liberare i suoi due fratelli e assieme a loro conquistare il mondo, che apparteneva a loro per diritto di nascita. Avvertito lo spergiuro perpetrato dal centimane, Aletto e le sue sorelle non esitarono ad entrare in azione.
“ | Le sorelle non diedero tregua a Briareo, e dopo averlo catturato, lo torturarono senza pietà. | ” |
–Gaia |
Dietro indicazioni del sovrano dei Cieli, le Furie cominciarono a dare la caccia a Briareo, e una volta raggiunto lo torturarono senza pietà per punizione dello spergiuro commesso. Ridotto all'immobilità il mostro, le sorelle decisero che la morte era una punizione troppo clemente per il suo tradimento, così decretarono di fare del centimane un esempio per tutti coloro che in futuro avessero anche solo pensato di rompere una promessa o un patto di sangue.
“ | Il primo ad infrangere un patto di sangue. Le Furie lo torturarono, tramutandone il corpo in questa oscura prigione. | ” |
–Murale nella Prigione dei Dannati, che spiega il triste fato toccato a Briareo. |
Nei secoli successivi la cattura, Briareo fu orribilmente torturato: il suo corpo venne mutilato, intere sezioni e organi del suo fisico vennero rimosse o modificate, celle e macchinari di tortura vennero scavati nella sua carne e lentamente venne trasformato nella Prigione dei Dannati. E poco dopo il suo completamento, venne ben presto rinchiuso al suo interno il primo mortale che decise di infrangere un vincolo di sangue con una divinità.
L'arrivo di Ares
“ | Un tempo erano giuste. Severe, ma giuste. Dev'essere colpa di Ares, immagino. | ” |
–Lo Scriba del Centimane |
Negli anni successivi, Aletto e le sue sorelle testimoniarono e imposero gli innumerevoli patti che i mortali cominciarono a stringere tra loro e/o con le divinità olimpiche, e ad imprigionare e torturare tutti coloro che invece venivano meno alla parola data. Tra questi vi fu anche il vincolo che il grande architetto siceliota Archimede strinse con il Dio dell'Illuminazione Apollo, quando promise che avrebbe costruito in suo onore un'enorme statua nel luogo di nascita del Dio: l'arcipelago di Delo.
Quando l'ambizione e la sete di potere di Ares cominciarono a mutare in pura follia ed ira, nei confronti del regno di suo padre e del resto dei suoi familiari (andando così ad alimentare l'infame ciclo di violenza, che da tempi remoti affliggeva la stirpe di Urano), il Dio della Guerra iniziò a tramare la disfatta degli Olimpici. Ma per riuscirvi aveva bisogno di una sola cosa: il guerriero perfetto. Un guerriero capace, da solo, di radere al suolo l'intero Monte Olimpo.
Nella speranza di poter concepire egli stesso un tale soldato; il Dio del Massacro entrò in contatto con le Furie. Col tempo, egli riuscì a corrompere le sorelle, facendogli sposare il suo folle piano di distruzione e conquista. Dopo aver portato le Furie dalla sua parte, Ares, sempre più ebbro di potere e follia, si unì ad Aletto nella speranza che l'unione di un Dio e di una Furia potesse portare alla nascita dell'essere di cui il Dio del Massacro aveva un disperato bisogno. Da tale unione nacque Orkos, che ben presto, però, si rivelò essere una delusione agli occhi del genitore e che per questo venne abbandonato a se stesso. Nonostante ciò l'alleanza formata tra il Dio della Guerra e le Furie rimase, così come i loro diabolici intenti.
“ | Sono nato dall'unione del Dio della Guerra con la Regina delle Furie. Ebbro d'ira e di follia, Ares sperava di concepire il guerriero perfetto. Ma non ho fatto che deluderlo. | ” |
–Orkos |
Vedendo dell'utilità nel giovane semidio, Aletto e le sue sorelle decisero di salvarlo, divenendone così le madri, e di affidargli l'incarico di Custode dei Patti, con anche il compito di farli rispettare. Vincoli (sotto forma di brillanti pietre color ambra) che il semidio avrebbe dovuto conservare sul proprio corpo; azione che non solo provocava un enorme dolore al neo-custode ma che ne affliggeva poi anche il corpo, lasciando orribili incavi e piaghe nei punti dove prima si trovavano le varie gemme. Tale era la mansione affidatagli che le Furie obbligarono anche lo stesso Orkos a compiere un giuramento sulla sua nuova funzione, vincolo che si convertì (come tutti i giuramenti testimoniati dalle tre sorelle) e si materializzò sotto forma di una grossa pietra color ambra.
“ | Mi salvarono le mie madri, con il compito di far rispettare i patti. | ” |
–Orkos |
E fu così che Orkos iniziò a servire Aletto e il resto delle sue madri, portando a termine fedelmente il loro volere, custodendo e facendo rispettare i vari vincoli di sangue contratti dai mortali; ignaro però delle vere motivazioni che spingevano le azioni dei suoi genitori.
Il patto di Kratos
Nel corso degli anni, Il Dio del Massacro cominciò ad osservare con interesse il giovane mortale Kratos. Vedendo nel semplice guerriero spartano le caratteristiche di un Dio, Ares decise di trasformarlo nell'arma definitiva di cui aveva bisogno.
“ | Ares ti ha creato con lo scopo di radere al suolo l'Olimpo! | ” |
–Orkos rivela la verità a Kratos |
Fu così che il folle Dio della Guerra cominciò segretamente a condizionare la vita dello spartano. Inizialmente gli fece prendere parte ad una delle tante scommesse tra gli Dei. L'obiettivo di questa nuova contesa divina era quello di scegliere un mortale e di obbligarlo a intraprendere un viaggio per riuscire ad ottenere la magica ambrosia del Dio Asclepio. Kratos, divenuto perciò il campione scelto da Ares, riuscì a vincere la sfida e a tornare trionfante a Sparta, dove fu nominato capitano. Da quel momento in poi, la vita dello spartano fu segnata.
Qualche anno dopo, raggiunta ormai la fama di guerriero micidiale, Kratos si lanciò insieme al suo esercito contro un'ondata di spietati barbari (guidati dal giovane re Alrik) che si stava ammassando ad est di Sparta, per volere di Ade, che voleva vendicarsi di Ares e del suo campione per la sconfitta subita. La battaglia fu breve e spietata: la disciplina dei soldati spartani fu quasi del tutto inutile contro la brutalità dei barbari.
Disteso ed inerme, sopra una pila di cadaveri spartani, Kratos stava per essere finito dal re barbaro; quando, in un disperato tentativo di salvare se stesso ed assicurarsi la vittoria, invocò l'aiuto del suo signore: il Dio della Guerra. Conscio che lo spartano avrebbe implorato il suo aiuto, Ares aveva già escogitato insieme ad Aletto e le altre Furie tre orribili prove di sangue con le quali suggellare il vincolo di Kratos ed averlo del tutto in pugno: versare il sangue dei nemici, il sangue degli innocenti e il sangue della sua famiglia.
Quando il Dio del Massacro salvò il suo discepolo dai barbari e gli consegnò le Spade del Caos, Kratos le utilizzò per decapitare Alrik, portando quindi a termine il primo tributo di sangue del suo patto. Negli anni di servitù che seguirono, Kratos e il suo esercito continuarono la loro incessante marcia di morte e distruzione per conto del Dio della Guerra. Durante questo periodo, molti furono gli innocenti che furono assassinati dallo spartano, facendogli compiere così anche la seconda prova del suo vincolo.
“ | Per tenerti del tutto in pugno, Ares e le mie madri idearono tre prove di sangue: versare il sangue dei nemici, il sangue degli innocenti e il sangue della tua famig... | ” |
–Orkos |
Quando infine il Pugno di Ares portò a termine il sacrificio ultimo, trucidando la propria famiglia in un inganno sortito dal folle Dio della Guerra, il vincolo tra lo spartano ed Ares era ormai completo e il sentiero verso il piano per la distruzione dell'Olimpo fu libero. Sfortunatamente per il Dio del Massacro, dopo la morte di Lysandra e Calliope, Kratos decise di rifuggire il vincolo che lo legava alla pazza divinità e per questo le Furie cominciarono a dargli la caccia per riuscire a riportarlo al servizio del Dio della Guerra.
Il tradimento di Orkos
“ | Poi sei arrivato tu, Kratos. L'ultima prova del tuo vincolo mi ha fatto dubitare delle azioni della mia famiglia. | ” |
–Orkos |
Sconcertato e confuso delle azioni della propria famiglia, Orkos decise di cercare risposte rivolgendosi ad Aletheia, l'Oracolo di Delfi. Fu proprio la divinatrice a rivelare al Custode dei Patti il complotto di Ares ai danni di Zeus, e del fatto che la sua stessa nascita non fosse stato altro che un primo tentativo per riuscire a portare la distruzione del regno degli Olimpici.